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HTI: IL FUTURO DEL TURISMO MEDICALE IN CROAZIA E NEL MONDO

Si è conclusa ieri in Croazia la settima edizione della conferenza Health Tourism Industry.      

Iniziata il 28 febbraio, la confernza HTI, ha ospitato come ogni anno opinion leader del settore di livello internazionale. Un vasto programma di incontri distribuiti su tre giornate; ed è proprio in questo scenario che si è svolto il Panel  “Croatian Clinics: an emerging EU brand”.

L’obiettivo era di evidenziare come la Croazia non sia solo una destinazione per il turismo medicale legato alle cure dentali, dove possiede diversi centri di eccellenza, ma anche per trattamenti avanzati in specializzazioni come l’ortopedia o la chirurgia spinale. Alla discussione hanno partecipato come relatori medici specialisti e direttori generali di alcuni ospedali e cliniche croate come Ognjen Bagatin, Nikola Cicak, Marinko Rade ma anche esperti di business development di Israele e dall’Italia.

A rappresentare l’Italia era Valeria Albertin, che con 20 anni di esperienza nel turismo, è oggi Destination Management Advisor nel campo del turismo medicale, nonché Partner and Sales Director di Intercare, la fiera che dal 25 al 27 Maggio farà incontrare a Milano pazienti, medici, facilitatori operatori turistici, per favorire lo scambio fra Paesi e istituzioni e accordi commerciali tra differenti soggetti a livello internazionale.

Nel corso del panel, Valeria Albertin è stata intervistata dal moderatore:

-Cosa crede che la Croazia abbia bisogno (esattamente) per posizionarsi come una grande destinazione del turismo medico?            

Io credo che la Croazia sia già un ottimo esempio di cooperazione tra pubblico e privato nel settore sanitario, con il turismo medicale incluso nelle priorità strategiche per sviluppare un costante flusso di turismo anche fuori dall’alta stagione. Ad ogni modo, almeno in Italia, la Croazia è percepita perlopiù come una destinazione low cost del turismo sanitario.  Con molti sforzi dedicati a migliorare l’immagine e l’offerta turistica croata, anche l’immagine dell’offerta sanitariaa potrebbe migliorare, trasformando l’etichetta “low cost” in favore di quella “grande valore”, sottolineando le varie eccellenze mediche e costruendo un’offerta di lusso combinata di cliniche, hotel e servizi. In questa parte è importante continuare a crescere come un sistema integrato e una chiara e centralizzata strategia del governo è un buon inizio. La Croazia necessita di investire in comunicazione in modo da offrire una nuova immagine del turismo medico, non solo come una destinazione odontoiatrica low cost ma soprattutto cliniche specializzate e di alta qualità.                                                                                                                                       Sarà probabilmente necessario, da un lato il supporto del Governo per creare un piano d’azione per lo sviluppo del turismo sanitario e con l’aiuto del Ministero della Sanità e di quello del Turismo, promuovere gli specialisti medici della Croazia, dall’altro invitare dottori stranieri per creare una guida per visitare le cliniche Croate. Potrebbe essere un miglioramento la crazione di cooperazioni sulle destinazioni che riguardino la salute (ad esempio soggiorni con hotel specializzati in servizi sanitari eccetera) E’ importante anche colmare il vuoto nel turismo ad esempio per il divertimento, lo shopping, lo sport ed i voli.”

-Quali trend si aspetta nei prossimi anni per le cliniche croate?    

Vedo che molti in Croazia stanno cominciando ad allontanarsi dall’esclusivo modello odontoiatrico.                                                                                                 Mi aspetto che permangano i prezzi competitivi come un fattore chiave di attrazione nei prossimi anni, ma, con una maggiore differenziazione in fatto di specializzazioni e target.”

-Come è possibile valutare e comparare la qualità dei servizi sanitari in Croazia ad altre destinazioni di punta (come Svizzera, Germania, Austria)?          

Questo è un punto chiave non solo per la Croazia, ma per l’intero mercato del turismo medicale. Con la globalizzazione è importante assumere standard medici uniformi tra i paesi UE. Identificare e promuovere a riconoscere e diffondere un metodo di certificazione sarebbe un progresso per tutti gli stati UE. Il JCI è già stato diffuso ed è, per esempio, la base sulla quale la Regione Lombardia ha costruito i criteri per l’accesso di alcune cliniche private all?interno del Sistema Sanitario Nazionale. Penso che anche l’ISO stia lavorando su uno standard di certificazione. Sono un metodo di certificazione riconosciuto da cliniche, governo e pazienti potrebbe essere la soluzione per comparare in modo trasparente la qualità tra stati e specializzazioni.”

-Si tratterebbe di equipaggiamento, ospitalità o forse di esperienza medica?      

Quando si arriva alla qualità del trattamento medico io credo si tratti di una combinazione di tutto. Certamente l’esperienza dei dottori è un punto centrale, con tutto ciò che riguarda specializzazione e aggiornamenti. Ma anche un equipaggiamento avanzato e i trattamenti sono importanti, e, dopo tutto, se stai viaggiando privatamente, spendendo abbondanti quantità di denaro dalle tue tasche, ti aspetti che anche l’ospitalità sia al pari di un buon hotel. Non dobbiamo dimenticare anche l’accessibilità, che significa aeroporti, treni o autostrade, e possibilità di alloggio e assistenza per la degenza. Più di ogni cosa, stiamo parlando di un sistema integrato.”

-Qual è la sua visione del turismo medicale in Croazia considerando il programma 2020, ed il turismo medicale come uno dei punti chiave del turismo dal 2020?            

Credo che sia importante che il turismo medicale, anche se ancora una frazione del mercato del turismo, sia incluso nel programma. E? davvero un buon segno che sia nella strategia del Governo Croato e che il Ministero della Salute e quello del Turismo siano pronti a lavorare insieme, anche se l’impatto sarà principalmente sulle cliniche private. Il turismo medicale è una buona opportunità per far crescere il Sistema Sanitario Nazionale nel suo insieme, procurando più risorse, ma anche più sfide per i medici e le strutture nel rimanere aggiornati e competere in un crescente ed intensivo scenario. Alla fine ciò condurrà a benefici per il popolo croato che potrà usufruire di migliori ospedali.”

-Cosa crede sia necessario fare perché ciò accada?        

Richiederà un forte impegno da parte delle autorità e delle strutture sanitarie nel cominciare progetti di sviluppo e finanziamento su larga scala. Anche sviluppati anche dei nuovi concetti in termini di più strutture, con banchi di accoglienza e aree VIP, sforzi sulla rete per aumentare i pazienti dall’estero e la comunicazione per giungere a un cambiamento di percezione.”

 

Impegno che,ci auspichiamo, nasca anche in Italia grazie a Intercare.

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